giovedì 26 gennaio 2012

Memoria necessaria, in un giorno senza retorica: libri, mostre, banche on line

di Mario Avagliano

Questo gennaio 2012 segna il ritorno prepotente della Memoria. La perdita d’identità dell’Europa, nel vortice della tempesta finanziaria internazionale, spinge a riflettere a fondo sulla nostra storia. E in qualche modo avrà influito anche il moltiplicarsi in Italia di episodi di antisemitismo e di rigurgito del neofascismo. Fatto sta che mai come quest’anno istituzioni, media, editori hanno raccolto l’ammonimento di Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Le iniziative sulla Memoria in tutta Italia sono migliaia ed è impossibile renderne conto (si rimanda ai calendari proposti dall’Aned e dall’Anpi sui siti http://www.deportati.it/ e http://www.anpi.it/).
Tra i grandi eventi del ricordo promossi dal governo spicca la mostra sui ghetti nazisti in Polonia, che sarà allestita al Complesso del Vittoriano a Roma dal 27 gennaio al 4 marzo e ripercorre attraverso manufatti, giornali, fotografie, documenti e filmati la storia dei ghetti dal 1939 al 1944: la loro istituzione, la vita quotidiana al loro interno, la fame, le malattie, la violenza, il lavoro coatto, le deportazioni, la resistenza, le liquidazioni finali. Tra i curatori della mostra, oltre a storici come Marcello Pezzetti, direttore del futuro Museo della Shoah di Roma, figura anche il telegiornalista Bruno Vespa, scelta che ha provocato accese polemiche nella comunità web e su facebook.
Un Giorno della Memoria, quello del 2012, nel segno dell’antiretorica, come spiegato dal ministro Andrea Riccardi. Lo testimonia un’altra preziosa iniziativa annunciata da Palazzo Chigi: la pubblicazione on line, a partire da oggi, del nuovo sito http://www.nomidellashoah.it/, con l’elenco degli oltre settemila cittadini ebrei vittime della furia nazifascista in Italia durante la Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione tedesca, negli anni 1943-1945, raccolti in questi anni da Liliana Picciotto e dalla Fondazione Cdec. Intanto continua con successo la campagna nazionale “Storia di famiglie” di raccolta di materiali e documenti sulla persecuzione degli ebrei, che poi saranno esposti nel futuro Museo della Shoah di Roma. Un collezionista ha donato alla Fondazione del Museo una straordinaria collezione di opere di artisti vittime della persecuzione.
Sulla scia degli studi più recenti della storiografia, c’è voglia di approfondire le responsabilità italiane nella vicenda delle deportazione. Anche la Rai, coraggiosamente, affronta questo tema, nel nuovo film documentario in 3D “le non persone”, di Roberto Olla, che sarà trasmesso venerdì 27 gennaio alle 23,30 su Rai Uno e racconta in quattro storie, con le testimonianze di alcuni sopravvissuti ad Auschwitz, il cinico ruolo dell'Italia nella Shoah.
A livello editoriale, la toccante vicenda di Anna Frank continua ad essere fonte inesauribile di ispirazione per storici e narratori. C’è chi, come la tedesca Mirjam Pressler, ha ricostruito la storia della sua famiglia in I Frank (Einaudi, pp. 406, euro 17.50). Theo Coster, invece, compagno di classe di Anna al Joods Lyceum di Amsterdam, in I nostri giorni con Anna (Rizzoli, pp. 179, euro  17.50) ha ripercorso quel tragico 1941 in Olanda, con un viaggio a ritroso nella memoria. L’inglese Sharon Dogar, infine, si è cimentata in un romanzo sospeso tra finzione letteraria e verità storica, La stanza segreta di Anna Frank (Newton Compton, pp. 365, euro 9,90), nel quale ha descritto le vicissitudini di Anna dal punto di vista di Peter, il ragazzo che era con lei nel nascondiglio di Amsterdam e col quale intrecciò una tenera storia d’amore.
In Italia, nel profluvio di saggi usciti in questi giorni, va segnalato il libro di Donatella Di Cesare Se Auschwitz è nulla (Il Melangolo, pp. 127, euro 8), vibrante pamphlet contro il negazionismo. La storiografia s’interroga anche sulle altre deportazioni, come quella politica e quella dei Testimoni di Geova. I Triangoli Viola  di Claudio Vercelli (Carocci, pp. 184, euro 19) fa luce per la prima volta in modo organico sulle persecuzioni naziste nei confronti di questa minoranza religiosa.

(Il Mattino, 26 gennaio 2012)

1 commento:

  1. Condivido il tuo pensiero Mario, ho notato con piacere che quest'anno c'è un risveglio della memoria che mi fa molto piacere.
    Un abbraccio
    Manuela

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