venerdì 18 marzo 2011

Cazzullo, l'anti-Pansa della Resistenza e del Risorgimento

Otto ristampe in pochi mesi. Quota centomila copie quasi raggiunta. Viva l'Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione di Aldo Cazzullo, pubblicato per i tipi della Mondadori, è ormai un bestseller della Memoria. Meritatamente, aggiungerei. Per la forza dei contenuti, che mettono finalmente in discussione la vulgata storica corrente, il mito del fascismo buono e della Resistenza cattiva, dei bravi ragazzi di Salò e dei partigiani assassini. Ma anche per l'intelligente formula divulgativa scelta da Cazzullo, che racconta tante microstorie che compongono insieme la Grande Storia, attraverso fatti, personaggi, parole, lettere dimenticate.
Ora Viva l'Italia! è diventato anche uno spettacolo teatrale, dello Stabile di Verona, che ha debuttato con successo a Casalgrande (Reggio Emilia). 
Ieri è andata in scena la tappa romana della tournée, al Teatro Ambra della Garbatella. Un condensato di emozioni, costruite con un allestimento semplice ma suggestivo e di sicuro effetto. Un telone trasparente sul quale scorrono immagini e filmati d'epoca. Una pianista, Sabrina Reale, che accompagna con le sue note il viaggio nella Memoria, che tocca il Risorgimento, la Grande Guerra e la Resistenza. Due straordinari attori, Michele Ghionna e l’italo-danese Marianna Dal Collo (a Roma era presente, come special guest, anche Claudio Bigagli, l’attore del film Oscar Mediterraneo), che leggono alcuni brani del libro. E poi ovviamente Aldo Cazzullo showman, che  lega i vari pezzi del mosaico. Senza retorica e con autentica passione civile. E anche un pizzico di ironia. Un mirabile esempio di teatro civile.
Da tempo le associazioni e il mondo variegato della Resistenza erano alla ricerca di un personaggio in grado di narrare al grande pubblico la vera storia del fascismo, di Salò e della guerra di Liberazione. Con autorevolezza, capacità oratoria e credibilità. Un anti-Pansa, capace di appassionare, di emozionare, di far "innamorare" i giovani dei partigiani.
Chi meglio di Cazzullo? E' piemontese doc (è nato ad Alba, ha iniziato la sua carriera di giornalista a La Stampa), e quindi conosce a menadito il valore della Resistenza. E' antileghista e ama profondamente il Sud (tra l'altro la moglie è di origini meridionali, della Basilicata). E' di estrazione popolare (il nonno, come racconta spesso, era un macellaio). E' relativamente giovane, classe 1966: appartiene ad una generazione che non è viziata da ideologismi, non ha fatto in tempo a fare né il '68 né il '77.
Metteteci pure il fatto che è capace di guardare con occhi critici e obiettività alla storia italiana. Senza reticenze, senza nascondere le pagine nere (Porzus, le foibe, le vendette del dopoguerra). Ma anche con legittimo orgoglio. Distinguendo tra chi era dalla parte giusta e chi era "dalla parte sbagliata" (come recita la canzone "Il cuoco di Salò" di Francesco De Gregori).
Insomma, viva Cazzullo, viva l'Italia!

Copyright © Mario Avagliano 2011

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