martedì 5 aprile 2011

Grazie Palermo! Grande successo della tappa siciliana del tour della Memoria della persecuzione degli ebrei

Mario Avagliano
Oltre duecento persone a gremire la bella sala della Fondazione del Banco di Sicilia in via Rosolino Pilo. Interventi di grande spessore di Lino Buscemi e Lucia Vincenti. Una platea attenta e commossa alle letture dei brani delle lettere e dei diari degli ebrei italiani perseguitati. Eccezionale presenza di tv e media locali. Palermo ha risposto in modo straordinario alla tappa siciliana del tour della Memoria del libro Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (Einaudi 2011), alla quale è intervenuto uno dei due autori, Mario Avagliano. Lanciando la proposta di istituire una giornata della memoria nazionale della responsabilità italiana della persecuzione: il 17 novembre, il giorno in cui nel 1938 furono emanate le leggi razziali.
Un successo di pubblico merito anche degli organizzatori dell'iniziativa: lo stesso Lino Buscemi, l'Università della Terza Età e la sua presidentessa Rita Bacchi, e il manager Filippo Anastasi.
"I diari e le lettere di questa antologia - ha affermato lo scrittore Lino Buscemi - raccontano uno spaccato di storia che merita di essere conosciuto, soprattutto da parte dei giovani. Oltre 50 mila ebrei hanno subito l'umiliazione delle leggi razziali, l'espulsione dal consorzio civile, la privazione della dignità personale".
Il saggio di Avagliano e Palmieri, ha affermato la scrittrice e storica Lucia Vincenti, "è straordinario perché ci conduce nel mondo dei perseguitati attraverso le loro parole, attraverso documenti scritti non per la storia e quindi non alterati, ma spontanei, veri, sinceri, che hanno un valore importantissimo ai fini della ricostruzione di questa vicenda, di cui il fascismo e l'Italia sono responsabili".
"In questo libro - ha spiegato Avagliano - sono raccolte le lettere e brani tratti dai diari di circa 150 autori. Si tratta di materiale raccolto negli istituti storici, nelle comunità ebraiche, ma anche attraverso privati, cioè i pochi sopravvissuti dei campi di sterminio e i familiari delle vittime e dei perseguitati nei sette anni che vanno dal 1938 al 1945. La novità  - ha aggiunto - è che per la prima volta si guarda a quel periodo attraverso le parole delle vittime e non dei persecutori. E' come entrare nella camera segreta dei pensieri degli ebrei di quegli anni e vedere le loro paure, speranze e terrore di fronte all'incancrenirsi della situazione. Tra i vari scritti è presente anche il diario del palermitano Antonino Briganti, che trovandosi a Roma, racconta della retata del 16 ottobre 1943 in cui furono presi 1022 ebrei e solo 17 di loro tornarono a casa".
Insomma "è un tentativo di ritornare ai documenti e di dimostrare che quello del 'fascismo buono' è soltanto un mito. Ci sono responsabilità nazionali che fatichiamo ad assumerci. Per questo io vorrei proporre una nuova data della memoria, il 17 novembre, data in cui furono emanate le leggi razziali, sulla scia della 'giornata nazionale della vergogna' francese del 16 luglio. Ricordare - ha concluso Avagliano - serve ad evitare che, ciò che è stato, riaccada: oggi ci sono circa 1200 siti antisemiti censiti dalla polizia postale e questo significa che il rischio razziale c'è ancora".

Ecco una rassegna stampa parziale degli articoli usciti:

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