lunedì 12 settembre 2011

Stella di David e Tricolore

di Anna Segre

“Stella di David e Tricolore, gli ebrei e la costruzione dell’Italia unita” è un progetto promosso da CulturaItalia, portale del ministero per i Beni e le attività culturali, in collaborazione con il progetto Judaica Europeana, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia. E’ uno spazio sul web aperto a tutti gli utenti che vogliono “raccontare attraverso testi, video, foto e audio il contributo ebraico alla vita sociale, culturale e politica del Paese …


I lettori del portale possono inviare file digitali di storie, testi, immagini, lettere, cartoline, illustrazioni e disegni, documenti sonori, brevi video che testimonino la cultura ebraica in Italia negli ultimi 150 anni relativamente ai seguenti soggetti: itinerari in città, arti e mestieri, moda, scuola, vita privata, feste e cerimonie, eventi pubblici, cultura gastronomica, letteratura e spettacoli.”
Un progetto forse finora poco conosciuto perché i materiali inseriti non sono moltissimi e mi è stato detto che siamo già nell’ultimo mese utile. Partecipare è semplice, perché basta uno scanner per mandare foto e ricordi di famiglia comodamente da casa senza privarsi degli originali. Ma forse anche altri, come me, hanno avuto qualche esitazione di fronte all’immensità dell’argomento: tra tutti i documenti, ricordi, foto, oggetti, cartoline, etichette, ricette segrete tramandate di madre in figlia e tanto altro, cosa sarà più adatto a rappresentare il contributo ebraico alla vita dell’Italia? O, più semplicemente, cosa vogliamo che sia ricordato della nostra famiglia o della nostra Comunità? Certo, si tratta di una raccolta un po’ casuale, volutamente non scientifica: non è affatto detto che i documenti inseriti saranno davvero i più importanti e significativi. Del resto neppure delle civiltà antiche abbiamo i documenti più importanti e significativi, ma quelli che si sono salvati, a volte per la scelta consapevole di qualcuno, molto spesso per caso. Sarebbe poi sicuramente interessante, magari tra cinquanta o cent’anni, studiare cosa gli ebrei italiani del 2011 hanno ritenuto degno di memoria.

(InfoUcei, 9 settembre 2011)



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