Sul Sole 24 Ore Gianni Riotta firma il suo ultimo pezzo come direttore del giornale e fa gli auguri all'Italia: "Festeggiando le nostre 150 candeline ricordiamo anche con umiltà e compassione quelle che rappresentano anni e scelte oscure dei nostri antenati, i giorni della dittatura, dell'ingiustizia, della povertà. Non ci si può gloriare al sole della nostra storia migliore e cancellare il buio. Essere italiani vuol dire riconoscere e farsi carico di ogni giorno del passato, la felicità del 25 aprile della Liberazione e del 2 giugno della Repubblica come i giorni dell'odio: sempre la sofferenza distilla saggezza".
Giusto! Ne indico tre di pagine nere della nostra vicenda nazionale su cui ancora riflettere dal punto di vista storico: il fascismo, di cui vantiamo la triste primogenitura nel mondo; la persecuzione degli ebrei, di cui ancora fatichiamo a riconoscere le responsabilità italiane; le manchevolezze e le deficienze del processo unitario nel Meridione, che hanno generato l'eterna questione meridionale...
Nessun commento:
Posta un commento