La presentazione dell'autore
Le mie “cronache in forma di racconto” contenute in questo libro hanno origini diverse. Molte provengono dalle pagine napoletane del quotidiano “la Repubblica ” o di altri periodici e siti web; in tal caso viene indicata la data della loro pubblicazione per dare al lettore una bussola che gli consenta di orientarsi nel tempo e negli stati d’animo che le hanno generate. Per rafforzare il senso della loro collocazione emotiva, più che mai attuale, nei diversi “attraversamenti narrativi” ho ritenuto opportuno non effettuare modifiche, confermando anche i riferimenti temporali alle circostanze che hanno ispirato le “cronache in forma di racconto”.
Le storie inedite sono state ripescate dagli archivi spesso dimenticati del sottoscritto o prodotte da più recenti e irrefrenabili bisogni di narrare Napoli. Chiudono il libro un omaggio a Luigi Incoronato uscito su “il Manifesto-Metrovie” e una “poesia in prosa” sulla condizione dello scrittore e sul significato della scrittura nel nostro tempo.
Voglio ringraziare, infine, tutti quelli che condividono da anni il mio percorso di “cantastorie metropolitano”, perché solo la narrazione impedisce all’amore difficile di uno scrittore verso la città di trasformarsi in solitudine.L'autore
Salvatore Casaburi è nato a Napoli, dove vive e lavora, nel 1947. Docente di materie letterarie negli istituti superiori, alla scrittura narrativa affianca lo studio delle tematiche proprie della sociologia dell’arte e della letteratura, con particolare riferimento alle dinamiche culturali nei contesti urbani. Il profondo legame con la città è alla base della scelta di dedicarsi prevalentemente alla narrazione, in cui convergono le competenze della specifica formazione culturale. Si considera un “cantastorie metropolitano”. Collabora con periodici, riviste e quotidiani. Negli ultimi anni ha pubblicato:
La casa sulle metropolitane. Della storia, della pazienza, della memoria e dell’oblio, Edizioni Intra Moenia. Napoli 1999.
La vicenda di una famiglia napoletana nel corso di mezzo secolo di storia, dal secondo dopoguerra alla fine del millennio, passando per gli anni della Grande Contestazione. I lavori per la nuova metropolitana collinare minano la statica di un vecchio palazzo e antichi equilibri affettivi. Contrapposizione irrisolvibile tra passato e futuro, tra vecchi e giovani. Le gallerie in costruzione “coscienza inquieta” della città.
La lettera di Soterio, Edizioni Dante & Descartes. Napoli 2002.
Un uomo torna, molti anni dopo essere andato via, nella sua città. Più l’uomo cerca tracce di sé e del suo passato, più la memoria lo abbandona. Un uomo e una donna, novelli Virgilio e Beatrice, lo aiutano nel difficile viaggio alla ricerca del mittente della misteriosa lettera, il vecchio operaio Soterio Ferroso, “custode” e “salvatore” (Soterio, appunto) della memoria operaia della città. Sullo sfondo una città in bilico tra un grande passato e l’irrompere della modernità. Una città che segna i suoi abitanti, sia quelli che vanno via sia quelli che restano. Una città che lusinga e respinge.
Millenovecentocinquantasei. Disincanto napoletano, Edizioni Dante & Descartes. Napoli 2005.
La storia è ambientata a Napoli nel 1956. Gerardo, tipografo, Raffaele, tranviere e Luigi, scrittore, vivono l’anno più intenso e gravido di conseguenze della loro amicizia e della comune militanza nel Pci. Mentre la città cerca di lasciarsi alle spalle il lungo dopoguerra, tre amici compiono il percorso che li condurrà dalla speranza al disincanto. Sullo sfondo una città che vive il suo tempo, con i protagonisti e le vicende di un anno drammatico: il sindaco-comandante e il sacco di Napoli, la rivolta ungherese, la tragedia di Marcinelle, la crisi di Suez, Togliatti, Gomulka, Pasolini, Calvino.
Napoli aspetta Godot? Cronache non turistiche per viaggiatori e residenti, Tullio Pironti editore. Napoli 2011.
Le “cronache in forma di racconto” raccolte nel libro si succedono in una “narrazione-mosaico”. Non un “romanzo” nel senso stretto del genere, ma un percorso da “cantastorie metropolitano” che attraversa in modo diacronico e sincronico il tempo e lo spazio della città, con un paradossale “incipit” che, già nel titolo, evoca la condizione solo apparentemente “assurda” di Napoli.
(Il volume, distribuito da Messaggerie, sarà nelle librerie da giovedì 7 luglio 2011).
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