giovedì 19 gennaio 2012

Il 21 gennaio convegno su Enrico Micheli con Romano Prodi, Rosy Bindi, Walter Veltroni, Gianni Letta ed il vescovo Vincenzo Paglia

Un ricordo pubblico di Enrico Micheli attraverso un convegno. Lo ha promosso ad un anno dalla scomparsa dell’autorevole uomo politico – il Centro studi “Vanoni”, con il patrocinio della Regione, Umbria, della Provincia e del comune di Terni. La manifestazione è in programma per sabato 21 gennaio 2012 a Terni, nella sala BLU di palazzo Gazzoli con inizio alle ore 16. Lo stesso giorno, alle ore 14,30 nella Basilica di S. Francesco, verrà celebrata la messa in suffragio, perché il 21 gennaio dello scorso anno è morto Enrico Micheli, a Terni dov’e era nato (in Via delle Portelle, precisava) il 16 maggio 1938. Al palazzo Gazzoli ci saranno personaggi che furono suoi colleghi di Governo, suoi amici ed estimatori, ex dirigenti dell’IRI, rappresentanti delle Istituzioni nazionali e locali, del giornalismo e dell’editoria. Ci saranno Romano Prodi, Rosy Bindi, Walter Veltroni, Gianni Letta ed il vescovo Vincenzo Paglia.


Il dibattito sarà coordinato dal notista de “Il Corriere della Sera” Massimo Franco, dunque un tributo di alto profilo per un protagonista delle vicende umbre e italiane degli ultimi anni. È stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio in 4 Governi diversi, due volte con Prodi e una con D’Alema ed Amato. Come Ministro dei LL. PP. (1° Governo D’Alema), ebbe l’apprezzamento degli ecologisti quando volle essere presente alla demolizione di alcuni palazzi abusivi. Gli umbri lo ricordano per aver rimesso in moto le procedure che stanno portando alla ultimazione della Terni-Rieti, per l’impegno nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1997, per gli interventi a sostegno del decentramento universitario, la difesa del lavoro anche attraverso la promozione dei Contratti d’area. I ternani lo hanno eletto due volte deputato – nel 1999 e nel 2001 – per la coalizione dell’Ulivo. E’ stato membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico.

All’Iri, ha percorso l’intera scala gerarchica, sino a diventarne Direttore Generale, con Romano Prodi Presidente, quando l’Istituto era la più grande e complessa holding d’Europa.

Ma Enrico Micheli teneva molto alla sua “qualifica” di scrittore, a motivo di quei 10 romanzi di successo che lo hanno fatto apprezzare dalla critica (finalista ad un Premio Strega con le”Le scale del paradiso”) e dai lettori. Ciò che pensava della politica lo scrisse nel suo libro La gloria breve”: La politica è miserrima cosa quando serve solo a se stessa. Questo e ciò che io ho combattuto (…) perché sapevo e so che quando viene superato il limite di interesse generale, tutto è possibile”. Di Micheli manager, uomo di Governo Parlamentare (“L’ ultimo liberal”) e romanziere si parlerà sabato 21 gennaio, proiettandone la figura e l’opera nel quadro delle vicende italiane, dalla fine del secolo scorso sino alla profonda crisi attuale. Lo si legge nel tema del convegno: “Alla ricerca del cambiamento tra un secolo e l’altro”.

Nessun commento:

Posta un commento