martedì 24 gennaio 2012

Tour 2012: Storie dell’Altra Italia di Daniele Biacchessi a Roma il 28 gennaio

Sono storie dall'Altra Italia, grandi narrazioni popolari che appartengono ad un solo paese.
Vengono raccontate attraverso il teatro, la musica e le canzoni da Daniele Biacchessi, Marino e Sandro Severini dei Gang, Massimo Priviero.
Storie di alpini siciliani e sardi che vanno a morire insieme a loro coetanei veneti e lombardi durante la campagna dell'Armir in Russia nel 1944.
Storie di studenti, operai, intellettuali, contadini che nel '43 scelgono la democrazia e combattono nazisti e fascisti nella Resistenza.
Storie di omicidi degli anni Settanta rimasti impuniti, di sangue versato lungo le strade e le piazze italiane, di giovani uccisi per le loro idee.
Storie di nuove resistenze in Calabria,Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia, tra i ragazzi di Libera Terra che producono frutta, pasta e vino sui terreni confiscati ai boss mafiosi.
"Storie dall'Altra Italia" è uno spettacolo che miscela l'arte del teatro civile di Daniele Biacchessi con la canzone d'autore, il rock e la poesia dei Gang e di Massimo Priviero.
E' uno spettacolo per non dimenticare.
Il 31 gennaio esce il cd live registrato a Milano, Camera del Lavoro, pubblicato da Latlantide distribuzione Edel.


Tour 2012
Storie dall'Altra Italia

28 gennaio, Roma, sala teatro Vignoli, ore 21

Daniele Biacchessi (voce narrante)
Marino Severini dei Gang (voce e chitarra)
Sandro Severini dei Gang (chitarra solista)
Massimo Priviero (voce e chitarra)
Onofrio Laviola (tastiere)

Organizzazione
Associazione culturale “Centro Studi la città ideale
Patrocinio di Provincia di Roma e Municipio Roma 6




Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore. Vicecaporedattore di Radio24-Il Sole24ore.Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma "Giallo e nero". Premio "Raffaele Ciriello" 2009 per il libro "Passione reporter". Premio Unesco 2011 per lo spettacolo "Aquae Mundi".
Ha pubblicato decine tra libri, prefazioni e interventi."La fabbrica dei profumi" (Baldini&Castoldi,1995), "Fausto e Iaio" (Baldini&Castoldi, 1996), "Il caso Sofri" (Editori Riuniti, 1998), "L'ambiente negato" (Editori Riuniti,1999), "10,25 cronaca di una strage" (Gamberetti, 2000), "Il delitto D'Antona" (Mursia, 2001), "Un attimo..vent'anni" (Pendragon, 2001), "Ombre nere" (Mursia, 2002), "Punto Condor. Ustica, il processo" (Pendragon,2002), "L'ultima bicicletta, il delitto Biagi" (Mursia, 2003), "Cile 11 settembre 1973" (Franco Angeli, 2003), "Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti" (Mursia 2004), "Roberto Franceschi: processo di polizia" (Baldini Castoldi Dalai,2004), "Walter Tobagi. Morte di un giornalista." (Baldini Castoldi Dalai, 2005), "Una stella a cinque punte. Le inchieste D'Antona e Biagi" (Baldini Castoldi Dalai, 2007), "Il paese della vergogna" (Chiarelettere, 2007), "Fausto e Iaio, trent'anni dopo", capitolo "I fatti" (Costa&Nolan, 2008), "Passione reporter" (Chiarelettere, 2009),"Attentato imminente", prefazione al libro di Simona Mammano e Antonella Beccaria (Stampa Alternativa, 2009), "Per non dimenticare, il teatro civile di Daniele Biacchessi (Associazione LaLokomotiva, 2010), "Maledetta fabbrica" a cura di Simona Mammano capitolo sulle morti bianche (Stampa Alternativa, 2010), "Teatro civile, nei luoghi della narrazione e dell'inchiesta" (Edizioni Ambiente collana Verdenero inchieste, 2010). Di prossima pubblicazione "Orazione civile per la Resistenza" (2012, Promomusic)
Nel 2001 scrive e dirige il docufilm "Il filo della memoria" (montaggio di Gianfranco Vietti), sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo.
Daniele Biacchessi é autore, regista e interprete di teatro narrativo civile.
"La storia e la memoria" (2004) , "Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni" (2005), "La Fabbrica dei profumi. Il racconto di Seveso" (2006), "Storie d'Italia. I diari" (2006), "Punto zero, frammenti di underground americano" (2008), "Orazione civile per la Resistenza (2011), "Ustica Punto Condor" (2011), con il sassofonista Michele Fusiello."Roberto Franceschi. Processo di polizia" (2005), "Quel giorno a Cinisi. Storia di Peppino Impastato" (2006),"Aquae Mundi, l'acqua è un bene comune" con il pianista Gaetano Liguori."Il paese della vergogna" e "Passione reporter" con Marino e Sandro Severini dei Gang.
"I ventitré giorni della città di Alba" (2007) e "Il sogno e la ragione. Storie del '68", con Gaetano Liguori e Michele Fusiello."Il lavoro rende liberi" (2010) con il cantautore Andrea Sigona."Cento passi contro la mafia" (2010) con Tiziana Di Masi e Gaetano Liguori."Storie dell'Altra Italia" con Gang e Massimo Priviero.
In forma di solo reading,ha scritto "Luigi Tenco, morte di un cantautore" e “Le crepe della memoria” per le vittime del terremoto dell’Aquila.



I Gang si formano agli inizi degli anni 80 nella provincia marchigiana, i promotori sono i due fratelli Marino e Sandro Severini,voce e chitarra, e rappresentano la base portante del primo gruppo rock italiano. Il 1984 è l'anno del loro esordio discografico con l'ep "Tribe's Union" autoprodotto e distribuito nel circuito underground, caratterizzato dall'influenza dei Clash e dalle tematiche politico sociali. Nel 1987 esce "Barricada Rumbe Beat" sempre autoprodotto e nell'88 passano ai canali discografici con "Reds", tramite un contratto con la CGD. La trilogia composta da "Le radici e le aliI", "Storie d'Italia" e "Una volta per sempre", viene realizzata tra il 1990 e il 1995. La forza maggiore della band, fin dagli esordi, si esplicita nelle esibizioni live spesso a sostegno di cause civili. Nel 1997 passano alla Wea e pubblicano "Fuori dal controllo". L'album "Controverso" esce nella primavera del 2000. Nel 2004 realizzano "Nel tempo e oltre cantando", in sintonia con il gruppo di musica popolare marchigiano La Macina. "Il seme e la speranza" del 2006, è un progetto concepito grazie alla collaborazione della Regione Marche. Lo spirito dell'album è quello della testimonianza storica delle radici contadine del nostro Paese. I testi scritti da Marino Severini sono poesie, frammenti di vita vissuta, attimi di vita raccontati come fossero romanzi, scritti in punta di penna.



Nato all'inizio dei '60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. Ascoltando Dylan, Young e Browne, nascono le sue prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock e poesia che poi caratterizzeranno sempre la sua produzione. Trasferitosi a Milano e dopo aver firmato per Warner Music, pubblica alla fine del 1988 "San Valentino". Nel 1990 esce "Nessuna Resa Mai", un album magico e di cui la titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale oltreché musicale. Viene pubblicato in numerosi paesi europei e si avvale della prestigiosa produzione di "Little" Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero è anche, in questi anni, l'artista italiano testimonial di "Sos Racisme".  Nel 1992 pubblica "Rock in Italia", che esce anche in Giappone, a cui seguiranno nel '94 e nel '98 rispettivamente "Non Mollare" e "Priviero".  Il viaggio prosegue in equilibrio tra le due anime dell'artista, quella che definiremo più "rock" e quella più da "storyteller". Nel 2000 seguiranno "Poetika", nel 2003 "Testimone" e nel 2006 "Dolce Resistenza".  Un lavoro da segnalare nella sua particolarità sarà nel 2007, "Rock and Poems", dove l'artista ribalta a suo modo grandi classici dei '60-'70: da Dylan a Waits, da Fogerty a Springsteen. Nel 2009 esce l'antologia "Sulla Strada", pubblicata anche in Germania, in Austria e in Svizzera e, infine, nella primavera del 2010 viene pubblicato il primo live ufficiale con dvd allegato intitolato "Rolling Live". L'album, oltre a comparire per alcune settimane nelle classifiche ufficiali di vendita , è contemporaneo all'uscita di un libro/biografia scritto da Matteo Strukul, con prefazione di Massimo Cotto e con due successive ristampe, intitolato: "Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero". Massimo, che tra l'altro è laureato in Storia Contemporanea , ha poi recentemente messo in scena lo spettacolo teatrale di musica e teatro civile, realizzato insieme allo scrittore Roberto Curatolo, intitolato "Dall'Adige al Don. Viaggio nella memoria". Numerosi, in tutti questi anni sono stati i tour ed anche i riconoscimenti di certa critica musicale e non solo, tuttavia mai cercati o inseguiti da un artista che seguita dopo tanto tempo a definirsi "un solitario menestrello di strada".

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