venerdì 25 gennaio 2013

Giorno della Memoria 2013, la collana "Filo Spinato" propone due nuovi libri sulla persecuzione degli ebrei

Per il Giorno della Memoria, la collana "Filo Spinato" diretta da Mario Avagliano e Marco Palmieri, propone due libri dedicati alla persecuzione e allo sterminio degli ebrei in Italia e in Europa: La lunga strada sconosciuta. Una famiglia ebrea nella morsa nazista di Roberto Lughezzani (Marlin Editore, pp. 228, euro 16) e Le donne ebree in Sicilia al tempo della Shoah. Dalle leggi razziali alla liberazione (1938-1943) di Lucia Vincenti (Marlin Editore, pp. 108, euro 12).

 

La lunga strada sconosciuta

Il libro racconta la vicenda di Hela Schein e di Otto e Heinz Skall, nonché di Willi Kleinberg e Gusti Mandler (rispettivamente secondo marito di Hela e seconda moglie di Otto). Una famiglia ebrea che la persecuzione nazifascista e la seconda guerra mondiale separano brutalmente, costringendo i suoi membri a vivere in tre angoli diversi d’Europa: Austria, Cecoslovacchia e Italia. La loro tragica storia, ricostruita con sensibilità da Roberto Lughezzani, ricalca quella di milioni di ebrei: nell’attesa angosciosa della fine, Willi muore di crepacuore, mentre Hela, deportata in Polonia, sparisce nell’orrore del lager; Otto con la seconda moglie Gusti si suicida a Praga per sfuggire alla deportazione a Theresienstadt; Heinz, che ha studiato in Italia, dopo il varo delle leggi razziali finisce nel campo d’internamento di Campagna, e poi a Sala Consilina, in provincia di Salerno. A Campagna diventa amico del vescovo Giuseppe Maria Palatucci, zio dell’eroico Giovanni Palatucci e suo prezioso collaboratore nell’opera di soccorso degli ebrei, mentre a Sala Consilina intreccia una tenera storia d’amore con una giovane insegnante, Rita Cairone, che sposerà dopo la guerra. Heinz resterà fino all’ultimo il custode delle memorie familiari, il depositario delle lettere straordinarie che i suoi gli avevano scritto negli ultimi anni di vita. Sono lettere che si leggono con viva commozione e, contro ogni forma di negazionismo, testimoniano la ferocia con cui il nazismo infierì su milioni di esseri umani, di null’altro colpevoli che di essere ebrei.

Roberto Lughezzani, nato nel 1946 a San Martino Buon Albergo (VR) e laureato in lettere antiche, ha insegnato in un liceo di Verona. In particolare si è occupato di divulgazione della storia della Resistenza veronese, svolgendo le sue ricerche con interviste anche filmate. Da alcuni anni raccoglie le testimonianze, gli scritti e i diari di internati militari italiani nei lager nazisti.

Le donne ebree in Sicilia al tempo della shoah

Cosa cambiò nella vita delle donne ebree o sposate con ebrei al tempo del fascismo in Sicilia, in particolare dopo il varo delle leggi razziali del 1938? Attraverso testimonianze e interviste, questo libro ricostruisce gli stati d’animo e la reazione delle donne perseguitate, all’interno della vicenda più complessa che riguarda gli ebrei presenti nell’isola durante il Ventennio. La loro fu una storia di coraggio, di amore e di resistenza. Appartenevano per lo più alla classe borghese medio-alta; erano donne colte, che frequentavano i salotti bene delle città. Alcune di esse erano impegnate in attività lavorative, altre avevano preferito occuparsi esclusivamente della gestione familiare. Erano medici, imprenditrici, scrittrici, maestre di danza, madri, casalinghe. Tutte indistintamente da un giorno all’altro si trovarono a subire gravi limitazioni nei loro diritti civili, in un crescendo di tragedie ed angosce, che ebbe termine con l’arrivo degli Alleati nel luglio 1943. Per tre ebree siciliane, che si trovavano nell’Italia del centro-nord, il destino fu quello della deportazione nei lager. E nessuna di loro tornò a raccontare l’orrore che aveva vissuto. trama che si snoda tra passato e presente, dal 1677 ai nostri giorni, con al centro una creatura che decide di raccontarsi attraverso quello che i suoi occhi e quelli di chi l’ha amata, odiata o ne ha subìto il fascino diabolico, hanno visto. Un viaggio lungo quattro libri, che riporterà Raistan a casa… Forse. Gli altri tre capitoli della sua storia sono: RVH. La caduta; RVH. La vendetta; RVH. Morte e Vita.

Lucia Vincenti è nata a Palermo. Laureata in Scienze politiche, da oltre un quindicennio conduce ricerche relative alla storia contemporanea siciliana durante il fascismo. Le sue pubblicazioni sull’argomento sono: Comunità ebraica palermitana in “Rassegna Siciliana di Storia e Cultura” (1998); Storia degli Ebrei a Palermo durante il fascismo (1998); Ieri e oggi, la Sicilia e l’ebraismo. Un mancato ritorno, in “Nuove Effemeridi” (2001); Persecuzioni antisemite in Sicilia durante il fascismo. Oblio di un recente passato, nel catalogo della mostra “Ebrei e Sicilia” (2003); Non mi vedrai più. Persecuzione, internamento e deportazione dei siciliani nei lager (1938-1945) (2004); Il silenzio e le urla. Vittime siciliane del fascismo (2007). Ha rivestito numerosi incarichi e dal gennaio 2003 fa parte del comitato scientifico dell’Istituto Mediterraneo di Studi Universitari, Parco Culturale Raul Wallenberg, Dipartimento di Studi Ebraici. Nel novembre 2000 è stata nominata membro del Comitato Scientifico della Mostra “Ebrei e Sicilia”. Ha tenuto decine di convegni, seminari e incontri presso le scuole e le istituzioni siciliane.

La collana “Filo Spinato”

Marlin vara una nuova collana, unica in Italia, che raccoglie memorie, diari e lettere riguardanti esperienze di guerra, di prigionia e di deportazione.
Accompagnati dalla riproduzione di documenti e immagini inedite, i volumi in progetto contribuiranno a ricostruire periodi drammatici e importanti della storia italiana ed internazionale, dall’inizio del ’900 ai nostri giorni, rivissuti attraverso le parole di chi ne fu artefice e vittima. La collana è diretta da due specialisti, Mario Avagliano e Marco Palmieri, che analizzano e inquadrano i testi prescelti nel contesto storico da cui sono scaturiti, per consentire al lettore di approfondirne la comprensione e la conoscenza.
Gli altri volumi finora pubblicati sono: Ho scelto il lager di Aldo Lucchini, Gli zoccoli di Steinbruck di Pompilio Trinchieri, Una gavetta piena di fame di Luigi Salvatori.

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