giovedì 28 aprile 2011

Le Italiane: da Cristina di Belgiojoso a Rita Levi Montalcini


di Annamaria Barbato Ricci

Quant’è parziale la storia tramandata nella scuola italiana! Sembra un monte Athos di eroi, governanti, decisori che, pur avversari e contrapposti nelle azioni, hanno un elemento in comune: sono rigorosamente di genere maschile.
Quella mattina del gennaio 2010 condividevo con ironia – ed anche un po’ di amarezza - questa riflessione con Pietro d’Amore, gran patron della casa editrice Castelvecchi, e con Marta Ajò, scrittrice, giornalista, storica delle donne e creatrice di un interessantissimo sito, www.donneierioggiedomani.it.
Il fulcro del nostro ragionamento verteva sulle “incombenti” celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, lungo momento solenne o teatrino – i pareri sono controversi – che sarebbe esploso di lì ad un anno. E che avrebbe riversato nelle librerie il solito marketing d’occasione, con oceani di libri che avrebbero sviscerato esasperatamente 150 anni di storia (al maschile).
L’argomentazione che occorresse almeno minimamente controbilanciare questa parzialità d’approccio mi suggerì di proporre un libro sulle donne eccellenti di questo secolo e mezzo. Certo, non un malloppo enciclopedico asettico e neanche “targato” – qualche anno primo ne era girato uno in tre volumi che, sostenuto istituzionalmente dal Governo allora in carica, era inciampato in imbarazzanti parzialità – ma un volume che identificasse 15 donne, una per decennio, che fossero l’espressione dell’emancipazione femminile. Donne che si opponevano con la pratica di vita alla ghettizzazione, rischiando, specie nei primi decenni affrontati, l’emarginazione sociale, persino  il disdegno delle loro colleghe di genere, afflosciate in un ruolo di minorità senza responsabilità persino comodo. Appunto, donne “scomode”.
Questo racconto della genesi del libro di autrici varie “Le Italiane” (Castelvecchi) che ho ideato e seguito come una “mamma” vede crescere un figlio amato, soddisfa la curiosità di coloro a cui non basta leggere e riflettere sui contenuti di un’opera, ma vogliono esplorarne le origini, sì da poterla seguire sin dal suo concepimento.
Esistono delle esimie studiose di storia delle donne, in grado di donarci tomi e tomi di grande interesse scientifico. Non era quello lo scopo che questo libro intendeva prefiggersi. C’è, sì, un messaggio unificante su vicende umane misconosciute e forti, coinvolgenti; ma, in più, c’è il desiderio di tramandare alle giovani generazioni il cammino compiuto per arrivare fin lì: alle ragazze di oggi e di domani, che hanno più alti livelli di scolarizzazione e migliori performance negli studi, laureate in tempi più brevi, con votazioni più alte e vincitrici di concorso in percentuali superiori rispetto ai coetanei maschi. Tutto ciò raggiunto nell’arco di 6 generazioni, visto che, poco prima della fine dell’800, Maria Montessori fu fra le prime donne a laurearsi in medicina ed a lungo fu considerata fra le mosche bianche in materia. Ed appena nei primi anni ’70 del ‘900, nelle facoltà d’Ingegneria circolavano assai poche donne.
Donne raccontate da donne: la scelta, impulsiva e meditata al tempo stesso, ha voluto rafforzare il messaggio corale che, sin dalla sua genesi, il libro voleva assumersi.
In più, in nome di una solidarietà sociale che tanto spesso connota l’agire femminile – il proverbiale tetto di cristallo verso l’ascesa ai vertici decisionali, per le donne, si apre soprattutto e quasi unicamente nel settore del volontariato, mondo dove, secondo certi preconcetti, non dovrebbe esserci “sgomitamento” carrieristico; ma tale visione idealizzata in questi tempi ambiziosi è ormai sfumata – tutte le quindici autrici hanno deciso di devolvere i loro diritti d’autore al sostegno della Casa di accoglienza per le donne maltrattate gestita a Roma dall’Associazione Telefono Rosa Onlus.
Dunque, tanti motivi intrecciati sorreggono quest’antologia biografica a 32 mani: rendere giustizia a donne a cui si può, senza dubbio, attribuire il titolo di “Madri della Patria”, raccontandone la spesso difficile ascesa verso l’eccellenza nel proprio campo; offrire motivi di speranza ad altre donne – noi autrici speriamo che siano tantissime – che, piagate nell’animo e, spesso, nel corpo, da situazioni familiari difficili, ricorrono al soccorrevole aiuto di chi ha organizzato strutture di accoglienza per ridare loro speranza e fiducia nel futuro.
Tanti messaggi, dunque, sono racchiusi nelle 248 pagine di questo libro che si occupa di storia, la coniuga all’analisi sociologica e cala le vicende personali delle singole protagoniste in una sorta di passaggio di testimone fra i decenni, dai periodo bui dell’invisibilità femminile sulla scena sociale, propria del primo periodo affrontato, al meno vistoso apartheid dei giorni nostri.
Per dare un’informazione esaustiva sull’opera, ne riporto in chiusura la struttura, con le autrici e le protagoniste dei singoli capitoli: Sandra Artom - Cristina di Belgiojoso; Laura de Luca - Madre Francesca Cabrini; Brunella Schisa - la Contessa Lara; Matilde Serao - Donatella Trotta; Antonella Cilento - Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi; Grazia Deledda - Antonella Appiano; Danila Comastri Montanari - Maria Montessori; Maria Rita Parsi - Luisa Spagnoli; a cura di Telefono Rosa le 21 Costituenti; Tina Anselmi - Anna Vinci; Laura delli Colli - le attrici degli anni ’50 e ’60; Simonetta Matone - Palma Bucarelli; Marta Ajò - Nilde Iotti; Evelina Christillin - Rita Levi Montalcini; Stefania Quaglio - Sara Simeoni; Annamaria Barbato Ricci - Fiorella Kostoris.


Scheda del libro

“Le italiane”. A cura del Telefono Rosa. Castelvecchi Editore

Dal Risorgimento ai nostri giorni, centocinquant’anni di storia nazionale raccontanti attraverso le biografie delle protagoniste della politica, della cultura, della scienza, dell’economia e dello sport.
Nella ricorrenza dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia il volume “Le italiane” edito da Castelvecchi, rappresenta un omaggio e un ricordo doveroso alle molte, non tutte, donne che, con il loro impegno hanno percorso e tracciato, dal Risorgimento ai giorni nostri, la storia del nostro Paese in vari campi.
Il pregio del libro è quello di raccontare le biografie di queste donne, con un linguaggio fresco ed attuale, come un manuale piacevole ed interessante di lettura e studio adatto ad ogni fascia generazionale.
Questo è molto importante dato che esso sarà divulgato massicciamente nelle scuole grazie all’impegno dell’associazione “Telefono Rosa”, che ne ha curato la pubblicazione su idea e progetto della giornalista Anna Maria Barbato Ricci.
Le protagoniste raccontate in questa raccolta di brevi saggi ad esse dedicati “vuole rendere il giusto omaggio alle italiane che anno solcato la storia dell’Unità d’Italia. Lo fa attraverso alcuni ritratti femminili che sembrano animare il profilo marmoreo della donna turrita, l’autorevole figura allegorica che rappresenta il nostro Paese. Impariamo da queste pagine i tratti originali e il potere dell’identità femminile, che legano ogni biografia e che ciascuna donna esprime quando può o vuole agire la propria libertà” (Anna Finocchiaro).
Le biografie riguardano: Cristina Di Belgioioso, Francesca Cabrini, Contessa Lara, Matilde Serao, Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi, Grazia Deledda, Maria Montessori, Luisa Spagnoli, Le Costituenti, Tina Anselmi, Le attrici, Palma Bucarelli, Nilde Iotti, Rita levi Montalcini, Sara Simeoni e Fiorella Kostoris.
Raccontate da: Sandra Artom, Laura De luca, Brunella Schisa, Donatella Trotta, Antonella Cilento, Antonella Appiano, Danila Comastri Montanari, Mari Rita Parsi, Anna Vinci, Laura Delli Colli, Simonetta Matone, Marta Ajò, Evelina Cristillin, Stefania Quaglio, Annamaria Barbato Ricci; autrici a loro volta impegnate in vari campi che hanno messo a disposizione il proprio impegno gratuitamente al fine di devolvere gli introiti della vendita del libro in favore di “Telefono Rosa”, Associazione di volontariato che cura ed assiste su tutto il territorio nazionale le donne vittime di violenza.

Le biografie delle protagoniste:

CONTESSA LARA di Brunella Schisa
Bionda, occhi azzurri, elegante, colta, poetessa dalla prima ora, poi giornalista e ancora scrittrice di novelle e romanzi. La sua vita è stata costellata di drammi e di scandali. Uccisa a 47 anni da un colpo di pistola dall’amante mantenuto.
CRISTINA TRIVULZIO di BELGIOJOSO Di Sandra Artom
Femminista ante litteram, bella e affascinante, dotata di grande intelligenza e cultura, spirituale e spiritosa, ispiratrice di grandi amori e ammirazione da parte di scrittori, poeti, musicisti, storici e uomini politici tra i più importanti del suo secolo, italiani e stranieri.
SANTA FRANCESCA SAVERIO CABRINI di Laura De Luca
Religiosa e missionaria italiana, fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Parte per gli Stati Uniti nel 1889 per prestare assistenza agli immigrati italiani. Priva di appoggi e di denaro costruisce asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo, ospedali.
MARIA MONTESSORI di Danila Comastri Montanari
Essere donna agli inizi del Novecento, fare il medico e occuparsi di psichiatria. Un destino eccezionale per una donna eccezionale, quello della Montessori. Confrontarsi ogni giorno con la diffidenza dei colleghi, l’ostracismo delle istituzioni, i pregiudizi del tempo. Apprezzata, stimata e lodata dalle più grandi personalità del proprio tempo.
LUISA SPAGNOLI di Maria Rita Parsi
Luisa Sargentini in Spagnoli, classe 1877, fu una rivoluzionaria e una straordinaria imprenditrice che diede impulso e sviluppo non solo all’industria dolciaria, tra le sue invenzioni il famosissimo Bacio Perugina, ma anche a quella dell’abbigliamento, superando con fermezza ed efficacia crisi economiche, personali e sociali.
LE COSTITUENTI (Telefono Rosa)
Il 27 dicembre 1947 nasce la Costituzione Italiana che entra in vigore il 1° gennaio 1948. Parteciparono alla sua preparazione 21 donne appena elette al Parlamento Italiano appena istituito.
Cinque di queste neodeputate entrarono a far parte della Commissione incaricata di formulare la proposta di Costituzione da dibattere ed approvare in Aula.
Finalmente si affermava il principio dell’uguaglianza tra i sessi.
TINA ANSELMI di Anna Vinci
Staffetta partigiana, parlamentare, prima Ministra della nostra Repubblica, presidente della Commissione inquirente sulla loggia P2, ha rivendicato l’importanza di distinguere tra chi usa il potere per asservire l’uomo e chi del potere fa un servizio al Paese.
LE ATTRICI ITALIANE di Laura Delli Colli
Alida Valli, Anna Magnani, Silvana Mangano, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Giulietta Masina, Monica Vitti, Mariangela Melato, Margherita Buy, Claudia Cardinale, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti. Il cinema italiano tra le attrici di ieri e le nuove stelle emergenti.
PALMA BUCARELLI di Simonetta Matone
Palma Bucarelli: bella, sofisticata, elegante, piena di fascino, coltissima precorritrice dei tempi, contestata, amata amatissima, odiata. Nessun personaggio che ha attraversato la storia dell’Arte del Novecento, da protagonista, è stato tanto controverso.
NILDE IOTTI di Marta Ajò
Alta, signorile, elegante di modi e di gesti, la giovane Nilde entra nelle file della Resistenza nei Gruppi di Difesa della Donna. Dopo la guerra si avvicina al PCI e la stima dei dirigenti del partito la porta a far parte dell’ Assemblea Costituente. Nel 1979 viene eletta Presidente della Camera dei Deputati, nomina che manterrà fino al 1992. Ebbe un’altissima concezione delle Istituzioni. Si distinse sempre per la sua imparzialità.
MATILDE SERAO di Donatella Trotta
“Lavorare e amare, questo è il mio ideale! Una donna generosa, simpaticissima, amabile con chiunque: teste coronate, politici, colleghi e gente comune, ma in particolare con le donne di categorie sociali più deboli. “Un autentico miracolo artistico ed esistenziale” per la sua “partecipazione decisiva al rinnovamento del giornalismo italiano”, secondo un giudizio del suo biografo Antonio Ghirelli, veterano del giornalismo.
GRAZIA DELEDDA di Antonella Appiano
“Autodidatta, bruttina e anticonformista” come lei stessa si definisce. Passionale e sanguigna come i suoi personaggi. Trasgressiva, spregiudicata, scontrosa e difficile. Studia, legge, scrive e mantiene contatti con editori di molte città italiane. Riceve il Nobel per la letteratura nel 1927.
TERESA FILANGIERI RAVASCHIERI FIESCHI di Antonella Cilento
Nipote del grande filosofo illuminista Gaetano Filangieri e figlia di quel Carlo Filangieri, generale distintosi al servizio di Napoleone e deceduto ad Austerlitz. Si devono a lei due ospedali importantissimi della Campania: l’Ospedale Santo Bono e l’Ospedale Pausillipon. Teresa lavorò instancabilmente a favore dei più deboli, scrivendo libri e articoli per giornali in un’attività che le porto riconoscimenti in vita che di rado l’Ottocento concesse alle donne.
RITA LEVI MONTALCINI di Evelina Christillin
Il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Si laurea a Torino in medicina. Nel 1947 viene invitata alla Washington University, Missouri, per lavorare un semestre, ci resterà fino al 1977, come ricercatrice poi Professore associato e quindi da docente ordinario. Viaggia in tutto il mondo per conferenze, convegni sempre più importanti e prestigiosi. Rientrata in Italia è direttrice del CNR, Presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, dell’European Brain Research Institute, membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia Pontificia, della Royal Society, della National Academy of Science, ambasciatrice della FAO e, dal 1 agosto 2001, senatore a vita della Repubblica Italiana.
SARA SIMEONI di Stefania Quaglio
Sara Simeoni, classe 1953, è tra le più grandi atlete nella storia dello sport italiano. Nel 1972 partecipa alla sua prima Olimpiade, a Monaco, arriva sesta. Campionessa olimpica e medaglia d’oro a Mosca nel 1980, medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo del 1975, agli Europei indoor del 1977, anno in cui vince la medaglia d’oro alle Universiadi di Sofia. Due volte primatista del mondo con 2.01 metri nel 1978, campionessa europea a Praga nel 1978. Quattordici volte campionessa italiana. Ha detenuto il primato italiano per 36 anni.
FIORELLA KOSTORIS di Anna Maria Barbato Ricci
Fiorella Kostoris si laurea in Economia alla Bocconi di Milano con 110 e lode e dignità di stampa. Ottenuta una borsa di studio dalla Fondazione Einaudi frequenta la famosa e difficilmente raggiungibile Graduate School at Economics del MIT. Nel 1980 vince la cattedra di ordinario a Trieste e contemporaneamente si impegna nella ricerca all’Università di Lovanio nel CORE. Insegna otto anni alla LUISS e agli inizi degli anni ’90, diventa ordinario alla facoltà di Economia alla “Sapienza” di Roma. Presidente dell’ISAE, viene insignita della Legione d’Onore in Francia, mentre l’Italia la nomina Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
Il sito internet è www.telefonorosa.it

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